I padroni dell’Alpe di Siusi
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“Abbiamo denunciato il mancato coinvolgimento della popolazione e degli esperti”, ripetono gli attivisti di Nosc Cunfin, che da tempo chiedono la messa sotto tutela del Gruppo del Sassolungo (e un incontro con il Landeshauptmann). Ad accendere ancor più gli animi, nelle scorse settimane, è la composizione del gruppo di lavoro sovracomunale che entro due mesi dovrà esprimere un parere (non vincolante) riguardo lo studio di fattibilità sulla connessione tra l’Alpe di Siusi e il comprensorio sciistico Monte Pana-Ciampinoi-Passo Sella. Lo scopo è valutare “sotto ogni aspetto e in ogni direzione” le diverse alternative per un eventuale collegamento funiviario tra Saltria e Monte Pana, della lunghezza di almeno quattro chilometri, su cui i Comuni di Santa Cristina e Castelrotto si erano già espressi a favore. Ma come prescritto nel 2014 dal Masterplan “Vision Gherdëina”, frutto a sua volta della partecipazione dei cittadini, ad aprile i due Comuni hanno dovuto avviare un gruppo di lavoro con funzione consultiva. Sulla carta un processo partecipativo, ma nei fatti qualcosa di assai più controverso.
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“Operatori turistici sovrarappresentati”
Il gruppo di lavoro è infatti formato da due rappresentanti ciascuno per i Comuni di Castelrotto e Santa Cristina, uno ciascuno per i Comuni di Ortisei, Selva e Laion, uno ciascuno per “Nosc Cunfin”, l’Alpenverein sezione Sciliar, la “Lia da Mont” Gardena, la “Weideinteressentschaft” Alpe di Siusi, quella di S. Cristina, l’Amministrazione beni di uso civico di Castelrotto, l’associazione funivie Val Gardena–Alpe di Siusi, l’Associazione turistica di Santa Cristina, quella di Castelrotto-Siusi-Alpe di Siusi e infine “Val Gardena Marketing”. Se alle associazioni di categoria si sommano i due assessori al turismo scelti come propri delegati dai comuni di Castelrotto e Santa Cristina, ben 5 membri su 17 rappresentano gli interessi del settore turistico. Castelrotto non ha poi nominato alcun esponente dell’opposizione in Consiglio comunale, bensì la sindaca Cristina Pallanch e il vicesindaco Adolf Hofer, entrambi della SVP.
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Non solo: la delibere comunali hanno previsto la compresenza di 3 rappresentanti delle imprese proponenti, senza diritto di voto, “che presentano il progetto nella prima seduta”. Si tratta della Colderaiser Srl e della Mont Alp Srl — la quale unisce i principali operatori degli impianti di risalita della zona — che detengono rispettivamente il 25% e 40% della società Gröden-Seiseralm-Express GmbH / Val Gardena Alpe di Siusi Express Srl. I rappresentanti degli impiantisti potranno essere invitati anche alle prossime sedute dal moderatore del gruppo di lavoro, Stefan Tröbinger: l'ex direttore di banca siede però anche nel CdA della Seis-Seiseralm Bahn AG / Funivia Siusi-Alpe di Siusi Spa, società che fa parte della costellazione d’imprese di trasporti della famiglia Silbernagl, la quale a sua volta con la SiMobil Srl detiene il 10% della Gröden-Seiseralm-Express GmbH. Non esattamente una moderazione super partes.
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Alla prima riunione erano dunque presenti tra gli altri Matthias Rabanser, presidente dei gestori d’impianti di risalita dell’Alpe di Siusi, Hansi Schenk della Colderaiser Srl (nel CdA della Gröden-Seiseralm-Express), ma anche lo stesso Anton Silbernagl, anch'egli membro del CdA della Funivia Siusi-Alpe di Siusi Spa. L'azienda di trasporti Silbernagl detiene inoltre la concessione degli autobus tra Saltria e Monte Pana. Durante la seduta sono state presentate sei diverse varianti del progetto di collegamento diretto Monte Pana-Saltria targato Gröden-Seiseralm-Express Srl: secondo i sostenitori dell'infrastruttura, non sarebbe prevista alcuna nuova area sciistica, bensì solo il collegamento tra due già esistenti — “distribuendo il flusso di sciatori e riducendo il traffico”.
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Quale partecipazione?
“Anche se non hanno diritto di voto, i favorevoli al progetto sono in maggioranza”, denunciano però gli ambientalisti, che fanno notare come non venga mai discussa “l’opzione zero”. “Un gruppo di lavoro che si è rivelato di parte e di dubbia trasparenza, con un oggetto di lavoro tutt’altro che oggettivo”, hanno denunciato i Verdi, “i metodi di lavoro del gruppo di lavoro dovrebbero basarsi sui Piani di sviluppo comunale in fase di elaborazione in tutti i comuni della Val Gardena”, aggiunge il gruppo Nosc Cunfin, sottolineando la “mancanza di rappresentanza della popolazione, la necessità di coinvolgere altre organizzazioni naturalistiche e ambientali e l'indispensabilità di esperti in geologia, biologia, pianificazione territoriale e mobilità per un progetto in una zona intatta e sensibile”. Secondo un loro sondaggio online, su 1403 partecipanti, 1109 persone sono contrarie a un nuovo collegamento via fune, ovvero circa il 79% dei partecipanti. A Castelrotto il 53% è risultato contrario, a Santa Cristina l'84%, a Selva di Val Gardena l'88% e a Ortisei il 94%.
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Dal canto suo, quando nel luglio 2023 il Consiglio provinciale a Bolzano discusse le mozioni di Team K e Verdi sulla tutela del Gruppo del Sassolungo, il governatore Arno Kompatscher a nome della Giunta si disse “personalmente favorevole alla messa sotto tutela del Sassolungo”, ma sottolineò in quell’occasione come fosse “in corso un processo per elaborare una posizione comune”. A partire dal Comune di Castelrotto, spiegò Kompatscher, “è stata costituito un gruppo di lavoro in cui sono coinvolte le principali parti interessate: sarà composto dai tre Comuni [di Castelrotto, Santa Cristina, Selva], dai rappresentanti di Nosc Cunfin e da altre organizzazioni ambientaliste. In questo gruppo verranno discusse questioni relative al piano paesaggistico, alla zona di protezione delle acque e altro ancora”.
A fronte della richiesta del Team K di “respingere qualsiasi tipo di collegamento tra Saltria e Monte Pana” nel rispetto dei “severi vincoli ambientali volti a preservare l’area di tutela delle acque nonché la biodiversità dei Piani di Cunfin”, il Landeshauptmann chiese il ritiro della mozione in quanto “non è giusto adottare una mozione che vincoli virtualmente al risultato, la tutela non significa che qualcosa sia sotto protezione [assoluta]”. "Quali attività saranno ancora consentite, in che misura, con quali restrizioni? Questo preoccupa le persone. Conosco bene la zona, ci ho lavorato per anni come funzionario e vivo più o meno lì. È anche una questione di rispetto per il processo in corso, perché anche a livello locale s’è sviluppata una consapevolezza”, concluse Kompatscher.
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Sulla base di questa convinzione, il Presidente della Provincia chiese e ottenne il ritiro delle mozioni di Team K e Verdi, ripresentate (e approvate) in settembre, quando i due partiti d’opposizione riuscirono a strappare l’impegno della Giunta a “sostenere i comuni interessati, vale a dire Ortisei, S. Cristina, Selva Gardena e Castelrotto, nell’attuazione del processo di partecipazione intercomunale per l’elaborazione del programma di sviluppo comunale, consentendo alla popolazione di essere coinvolta nelle decisioni in merito al futuro sviluppo dell’area di tutela delle acque del Plan de Cunfin e del gruppo del Sassolungo”.
Il processo intercomunale attualmente in corso, però, sembra escludere del tutto l’opzione di non realizzare il collegamento tra Saltria e Monte Pana. A tutto questo si aggiungono due elementi: le raccomandazioni del gruppo di lavoro sono in ogni caso non vincolanti — dato che l’ultima parola spetterà ai Consigli comunali di S. Cristina e Castelrotto, che hanno potere decisionale — e i membri del gruppo sono “obbligati alla massima riservatezza in ordine alle discussioni interne ed alle opinioni espresse dalle componenti e dai componenti singoli nel corso delle sedute, soprattutto riguardo a persone e dati”. Insomma, tutto deve avvenire nel più assoluto riserbo. Alla faccia della trasparenza. -
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