Gesellschaft | Das Gespräch

"Bolzano? Una città senza identità"

Franz Staffler ritiene che il capoluogo sia una sorta di entità esterna all’Alto Adige e non sia percepita come capoluogo. L'albergatore riformerebbe l'Azienda si soggiorno facendovi entrare anche la Provincia. "Non vendo il Laurin".
franz staffler
Foto: SALTO Othmar Seehauser
Bild
Profil für Benutzer Simonetta Lucchi
Simonetta Lucchi So., 06.10.2024 - 07:34

La verità è che non conosciamo né la storia di questa provincia né la composizione sociale di questa città. Continuiamo a nominare il fascismo, non sappiamo che Casanova già ben prima chiamava Bolzano "città senza anima". Città in cui già nel medioevo quando Dante scriveva la Commedia qui vennero cacciati centinaia di mercanti che parlavano italiano, una città che amministrativamente apparteneva al territorio "italiano" a differenza del resto della provincia. E infatti Vassalli citava "i fantasmi". Si parla di "parte tedesca" e "parte italiana" nella città, cosa inesistente perché in centro c'è la più alta percentuale di abitanti di recente migrazione e a Casanova vivono famiglie tedesche. Una città che ha vissuto vicende tragiche - vedi l'occupazione nazista- e deve sopportare ancora oggi situazioni di disagio da cui il resto del territorio si sottrae tranquillamente. L' ultima chicca è il divieto di affittare alloggi privati con Airbnb: nel resto della provincia gli affitti invece sono virtuosi e trasparenti, come si sa. Parlare di identità a questo punto mi sembrerebbe superfluo visto anche i piacevoli slogan politici. Peraltro anche "Bozen ist nicht Südtirol" è stato scritto sui manifesti.

So., 06.10.2024 - 07:34 Permalink
Bild
Profil für Benutzer Johannes A.
Johannes A. So., 06.10.2024 - 10:16

Antwort auf von Simonetta Lucchi

Simonetta ist die typische Italienerin, die sich darüber beschwert, dass man ständig über den Faschismus spricht, während Sie gleichzeitig ständig auf die zwei Jährige Besatzungszeit des Nationalsozialismus hinweist. Dabei ist klar, dass Südtirol in erster Linie Opfer des Faschismus geworden ist, der versucht hat, die deutschen Südtiroler zu assimilieren und ihnen ihre Sprache und Kultur wegzunehmen, auch mit Gewalt. Und zudem ist noch zu betonen, dass es heute keine NS Denkmäler oder Straßennamen in Südtirol gibt, während es sehr wohl zahlreiche faschistische Denkmäler gibt.

Außerdem leugnet Sie die jahrhundertelange zugehörigkeit Südtirols zu Österreich und zum deutschen Sprach- und Kulturraum, während die meisten Italiener erst durch die faschistische Siedlungspolitik hier her transplantiert worden sind, was Herr Staffler zutreffend beschreibt.

So., 06.10.2024 - 10:16 Permalink
Bild
Profil für Benutzer Simonetta Lucchi
Simonetta Lucchi So., 06.10.2024 - 11:08

Antwort auf von Johannes A.

Mio caro sig. Johannes
Per prima cosa non sono italiana. I miei nonni parlavano quattro lingue, la mia famiglia è di origine slovena cosa di cui sono molto fiera, e ha conosciuto un fascismo ben più duro di quello continuamente lamentato in Alto Adige. Il nazismo è pagina spesso dimenticata e per Bolzano è stato un dramma. Sul fascismo ho scritto libri, e non lo nego di certo. Se vuole Le lascio il link. Purtroppo chi conosce la storia viene continuamente tacciato di falsità, ma quella è. Che piaccia o meno. Vedo che comunque è ammirevole la conoscenza dei "tipici italiani" e delle molte identità di queste zone. Oswald von Wolkenstein che parlava 10 lingue era più avanti di noi.

https://santellionline.it/products/freddo-in-noi?_pos=1&_sid=2398defd0&…

So., 06.10.2024 - 11:08 Permalink
Bild
Profil für Benutzer Stefan S
Stefan S So., 06.10.2024 - 12:36

Antwort auf von Peter Gasser

Sender und Empfänger sind auf völlig unterschiedlichen Wellenlängen unterwegs dabei gibt es durchaus gemeinsame Frequenzen.
Eines sollte man allerdings verinnerlichen. Es ist vergebliche Liebesmüh Verständnis von Menschen "einzufordern" welche Flucht und Vertreibung nicht erlebt haben.
Ergänzung
Insbesondere mit der Variante "bei uns war es noch schlimmer" werden Sie auf taube Ohren treffen.

So., 06.10.2024 - 12:36 Permalink
Bild
Profil für Benutzer Johannes A.
Johannes A. So., 06.10.2024 - 12:03

Antwort auf von Simonetta Lucchi

Se ha scritto libri vari sul fascismo non dovrebbe stare qui a distinguire tra fascismo duro e meno dure. Dovrebbe condannare i crimini commessi da parte del fascimo contro i sudtirolesi.

La differenza sta proprio nel fatto che oggi a Bolzano non ci sono monumenti nazisti e invece ci sono vari monumenti fascisti (Piazza Vittoria in primis) e immagino che lei fosse una di quelle persone che difende la presenza dei monumenti fascisti (o almeno si dichiara indifferente, salvo poi essere contrari alla loro rimozione). Se ci fossero ancora monumenti nazisti (cosa impensabile dato che il mondo tedesco ha fatto i conti con il suo passato, invece il mondo italiano solo a metà) lei sarebbe sicuramente contraria.

Questo si chiama doppiopesismo.

Poi certo, il fascismo ha commesso crimini anche in slovenia e in Etiopia, ci mancherebbe, ma appunto anche in Alto Adige. E va detto che la politica criminale per assimilare il Sudtirolo è continuata pure negli anni 50 e 60, anche se meno feroce.

So., 06.10.2024 - 12:03 Permalink
Bild
Profil für Benutzer Stefan S
Stefan S So., 06.10.2024 - 12:54

Antwort auf von Johannes A.

"cosa impensabile dato che il mondo tedesco ha fatto i conti con il suo passato, invece il mondo italiano solo a metà"
Oha, da hängen Sie sich aber sehr weit aus dem Fenster, ich sehe in Südtirol ebenso wenig Vergangenheitsbewältigung in Bezug auf Nationalsozialismus wie in Italien zum Faschismus. Im deutsprachigen Alpenraum versteckt man sich gerne hinter D.

So., 06.10.2024 - 12:54 Permalink
Bild
Profil für Benutzer Johannes A.
Johannes A. So., 06.10.2024 - 13:21

Antwort auf von Stefan S

Nein.

In Südtirol gibt es niemanden, der Nazi-Denkmäler verteidigt wie das Siegesdenkmal der Schande oder das Mussolini Relief. Es gibt diese Denkmäler schlicht nicht mehr.

Es gibt auch in Südtirol niemanden, der sich trau zu sagen, dass unter Hitler nicht alles schlecht war. Einen Typ wie La Russa (Mussolini Statuen) mit Hitlerstatuen gibt es in Südtirol nicht, er wäre nie an ein Amt in Südtirol gekommen.

Von daher sollten Sie ihren Relativismus etwas einschränken. Die Vergangenheitsbewältigung ist nun mal qualitativ komplett verschieden zu bewerten.

So., 06.10.2024 - 13:21 Permalink
Bild
Profil für Benutzer Simonetta Lucchi
Simonetta Lucchi So., 06.10.2024 - 13:24

Antwort auf von Johannes A.

La prima cosa che in una società civile bisognerebbe imparare è di non imporre agli altri cosa dire e come. Non usare termini come "stare qui" perché io sto dove voglio e non dove decidono altri . Non bisognerebbe diffamare una persona che semplicemente espone fatti o opinioni. Non bisognerebbe nemmeno pubblicare interviste non proprio gentili nei confronti di una comunità né negare i suoi problemi o le sue sofferenze nella storia. Bisognerebbe anche che qualcuno intervenisse a sostenere i principi della libera espressione. Peraltro se va in qualche cimitero o convento qualcosa troverà, e anche in qualche biblioteca. Anche quelli si chiamano tecnicamente monumenti. Quelli ben più visibili degli anni Trenta se non sbaglio sono stati depotenziati. Per me ogni monumento nazista o fascista è bene che rimanga - come hanno tenuto i Lager in Germania - per "ammonire" sugli errori commessi. Gli anni Sessanta poi li ricordo bene e quindi non aggiungo altro.

So., 06.10.2024 - 13:24 Permalink
Bild
Profil für Benutzer Luca Marcon
Luca Marcon So., 06.10.2024 - 10:29

Antwort auf von Simonetta Lucchi

Johannes A., invece, è il tipico sudtirolese da Salto (che del genere, ne ospita un bel po': vedi anche l'altro commento): che, così poco sicuro delle sue idee, non ha nemmeno il coraggio di firmarle con il proprio nome per intero.
Ciò tuttavia non gli impedisce - con la complicità di Salto che glielo permette, ovviamente - di attaccare, ben protetto dall'anonimato di cui si diceva sopra, non le idee, ma la persona che le esprime.
PS
Commenti salvati a futura memoria.

So., 06.10.2024 - 10:29 Permalink
Bild
Profil für Benutzer △rtim post
△rtim post So., 06.10.2024 - 10:21

Gut, wenn Staffler aus seiner Perspektive als Unternehmer und Touristiker sich über das Gemeinwohlwesen Bozens Gedanken macht.
Richtig. Die Zeiten, als man auf dem Land als Bozner-in oder Meraner-in noch als "Stadtler" bezeichnet wurde, sind vorbei.
Heute sind wir offenbar die Sorgenkinder des Landes. Manche, so auch der niederländische Architekt und Vordenker Rem Koolhaas, loben die Stadt ohne Eigenschaften.
Ich denke aber, es braucht weniger ideologisch-populistisch aufgeladene Identitätsdebatten, Leerformeln, Politsprech und Kontrafaktisches (s.o. Lucchi) als vielmehr Pragmatismus, auch Antworten zu Kernfragen, z.B.: Wie kann politisches Handeln, Demokratie konkret wieder zum Ursprung ihrer selbst – zur Bürgerschaft – gebracht werden und wie können all die (multiplen) Herausforderungen in soziale, technische und ökonomische Strukturen integriert werden(Stichwort: "Masterplan").

So., 06.10.2024 - 10:21 Permalink
Bild
Profil für Benutzer Simonetta Lucchi
Simonetta Lucchi So., 06.10.2024 - 16:02

No ha capito male. Sto dicendo che nel medioevo esistevano molti cittadini italofoni. E d'altra parte sappiamo che il processo di introduzione del baiuvaro va dal 500 d.C. al 1350. Poi se questi studi non sono corretti non sta a me dirlo, io sinceramente frequento in Alto Adige prevalentemente ambienti di lingua tedesca quindi non ho alcun interesse a difendere una lingua o l'altra. Storicamente Bolzano ha una vicenda diversa dal resto del territorio indipendentemente da quanto successo ai primi del '900 e in parte anche Bressanone per altri motivi. Mi dispiace solo dover sostenere continue discussioni su questi argomenti che per me sono solo di interesse storico.

So., 06.10.2024 - 16:02 Permalink