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“Sì al patentino con l'Esame di Stato”

La politica interviene in merito alle lunghe liste d'attesa per sostenere un esame di lingua. Per la certificazione si aspetta anche oltre i 6 mesi. Team K e Verdi: "Inaccettabile". Il vicepresidente Galateo: "Diamo la certificazione in automatico".
  • Il mondo della politica altoatesina reagisce al problema delle lunghe liste d'attesa per sostenere un esame di lingua in provincia. Come raccontato ieri (giovedì 21 novembre) le certificazioni di bilinguismo sono alla base della pubblica amministrazione dell'Alto Adige, eppure ad oggi per sostenere un esame possono passare più di 6 mesi. Le difficoltà tempistiche sono presenti sia per gli esami di bilinguismo che per i monolingue.

    Per il Vicepresidente della Provincia, Marco Galateo, bisognerebbe dare il patentino di bilinguismo a chi passa la Maturità. Una proposta, la sua, che viene portata avanti dalla destra locale ormai da decenni. "All’esame di Stato - dice l'esponente di Fratelli d'Italia, Galateo - i nostri ragazzi hanno una prova di lingua tedesca che è concordata con l’università. Se si chiede a me come risolvere il problema, mi viene da dire che basterebbe dare il patentino, collegato al livello di ordine scolastico, in automatico con il diploma dopo l’esame di Stato delle superiori". 
    Questo processo, però, sembra non tenere in considerazione che solo la metà degli studenti che prova una certificazione la passa. Dei 22.078 studenti della scuola italiana, nel 2023/24 hanno provato le certificazioni in 1.194, quindi una minoranza. Inoltre, solo il 49% ha superato tutte le prove (nel 2022/23 era il 54%). La tesi secondo la quale chi riceve il diploma, e finisce il ciclo scolastico, allora sia di conseguenza bilingue non sembra essere supportata dai dati.

  • Marco Galateo: per risolvere il problema delle liste d'attesa, per il Vicepresidente della Provincia bisognerebbe dare il patentino di bilinguismo a chi passa la Maturità. Foto: Dalla Serra/SALTO
  • L'opposizione all'attacco

    Ad andare al cuore della questione legata alle liste d'attesa, invece, è il consigliere del Team K, Paul Köllensperger: "Non è tollerabile, dal momento che il possesso del certificato è un obbligo per concorsi pubblici e posti di lavoro nella pubblica amministrazione. La provincia deve garantire tempi brevi per consentire ai cittadini di assolvere un obbligo". E attacca la maggioranza in Provincia: "Allo stesso modo non sono tollerabili le liste di attesa nella sanità o i tre anni che bisogna aspettare per avere una risposta alle domande relative all'edilizia abitativa. Tutti problemi noti da tempo, ma a quanto pare la Volkspartei ha altre priorità".

    Allo stesso tempo, anche la consigliera dei Verdi, Brigitte Foppa, ritiene "inaccettabile la situazione degli esami, visto che sono un requisito per accedere a svariati posti". Sul tema, ad agosto la consigliera aveva depositato un'interrogazione al Presidente della Provincia Arno Kompatscher.

     

    “È indubbia l'importanza del bilinguismo nella nostra provincia e va di pari passo la necessità di poterlo certificare senza ostacoli”

     

    Sull'argomento interviene anche chi è in maggioranza, come il Vicepresidente del consiglio provinciale nonché assessore regionale, Angelo Gennaccaro: "È indubbia l'importanza del bilinguismo nella nostra provincia e va di pari passo la necessità di poterlo certificare senza ostacoli. Viste le liste d'attesa oggettivamente lunghe, apprezzo molto l'impegno degli uffici". E, rivolgendosi ai cittadini, Gennaccaro dice: "Non prenotiamo un esame se non abbiamo intenzione di farlo, presentiamoci quando ci siamo iscritti, avvisiamo con il massimo anticipo nel caso in cui siamo impossibilitati a sostenere l'esame. Una società che funziona, parte dall'onestà dei suoi cittadini".

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Simonetta Lucchi Sa., 23.11.2024 - 08:22

Il Patentino è un esame di lingua che per le sue modalità spesso non viene riconosciuto fuori Provincia. E questo è già un fatto gravissimo considerando l'eccessivo - mi permetto - numero di bocciature che presuppone un'eccessiva severità. Certamente, bisognerebbe riconoscere in automatico la certificazione linguistica con il diploma. I ragazzi sono già stati valutati infinite volte in un percorso scolastico che va dalla primaria alle scuole superiori. Altrimenti vorrebbe dire che i docenti non hanno valutato correttamente. Allora, chi ha ragione? Faccio anche notare che esisterebbero tre lingue: italiano tedesco e ladino. E cosa facciamo con il ladino? Possiamo dare anche qui possibilità di verifica a enti certificatori o rimane solo il classico Patentino o gli esami interni nella pubblica amministrazione? O altrimenti: dovremmo consentire esami interni agli uffici provinciali anche per il tedesco e l'italiano? Purtroppo non c'è coerenza in questo sistema, due pesi e due misure, anzi, tre. E torno a dire: mai che si sia fatta una rilevazione oggettiva delle competenze linguistiche acquisite dagli studenti in uscita nei tre sistemi scolastici di questa provincia. Di fatto, non abbiamo idea dell' effettivo livello linguistico acquisito al termine del ciclo di studi. Tuttavia, sappiamo bene quanto un unico esame di poche ore sia spesso poco attendibile. Meglio basarsi a questo punto sulle valutazioni scolastiche, che sono almeno frutto di osservazioni di più persone ripetute negli anni.

Sa., 23.11.2024 - 08:22 Permalink
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K V Sa., 23.11.2024 - 09:10

Antwort auf von Simonetta Lucchi

"Meglio basarsi a questo punto sulle valutazioni scolastiche, che sono almeno frutto di osservazioni di più persone ripetute negli anni."

Die Schule entfernt sich laufend vom Leistungsgedanken, die Bewertungen der Lehrpersonen werden somit zunehmend wertloser. Manche Jugendliche mit durchaus guten Schulnoten liefern heute kaum mehr das Minimum für die Arbeitswelt. Dabei gibt es bzgl. Leistungsbereitschaft bekanntlich Unterschiede zwischen den Schulen der drei Sprachgruppen. Vorne die lad. Schulen und stark abgeschlagen die ital. Schulen.

Sa., 23.11.2024 - 09:10 Permalink
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Simonetta Lucchi Sa., 23.11.2024 - 09:28

Antwort auf von K V

Mi dispiace ma non concordo affatto, sig. KV. Innanzitutto, ripeto, mai, si sono verificati gli effettivi livelli linguistici dei ragazzi dopo la maturità. Quindi nessuno può esprimere giudizi di qualità sulle scuole italiane tedesche o ladine se non per "sentito dire". In secondo luogo nelle commissioni del Patentino ci sono gli stessi insegnanti delle scuole. Io stessa ne ho fatto parte. Quindi mi vuol dire che nella commissione del Patentino giudicavo correttamente e a scuola no? Se le scuole in questa Provincia non funzionano forse bisognerebbe chiedersi finalmente il perché. Ma non possiamo continuare a essere dipendenti da Patentini che evidenziano evidenti criticità. E che, ripeto, persino fuori Provincia non vengono considerati validi rispetto alle altre certificazioni linguistiche accreditate.

Sa., 23.11.2024 - 09:28 Permalink
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K V Sa., 23.11.2024 - 11:21

Antwort auf von Simonetta Lucchi

Wenn ich mir anschaue, was die Praktikanten in meinem Betrieb drauf haben, dann wundern mich die guten Zeugnisse schon sehr. Schreiben und Rechnen wird immer mehr zum Glücksspiel, auch wenn es immer noch sehr positive Beispiele gibt. Die Tendenz ist aber eindeutig fallend. Die Noten in den Schulen gehen aber tendenziell nach oben, wie können Sie sich das erklären?
Habe auch einen sehr guten Einblick in die Schulen und sehe dort weniger Leistungsbereitschaft als noch vor 10 bis 20 Jahren. Wird sicher auch mit der verwöhnten Wohlstandsgesellschaft zu tun haben, aber die Schulen tragen mMn auch dazu bei. Wenn wunderts bei dem Landesrat und seinen kürzlichen Aussagen.

Sa., 23.11.2024 - 11:21 Permalink
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G. P. Sa., 23.11.2024 - 14:02

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Und vor allem, neben Grammatik und Rechtschreibung, ist (auch) die Fähigkeit des Textverständnisses in den Keller gerutscht. Die meisten Jugendlichen können gar nicht mehr drei Sätze hintereinander richtig erfassen, richtig verstehen, richtig deuten.

Sa., 23.11.2024 - 14:02 Permalink
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Elisabeth Garber Sa., 23.11.2024 - 18:51

Antwort auf von G. P.

KV u. G.P. Richtig - alles andere (als Bildung) ist an Schulen wichtiger geworden, von reformpädagogischen Blinklichtern bis hin zu extrem gehäuften Abwesenheiten der S hüler_innen wegen interner und externer Veranstaltungen. [... ] Das ganze hat System, wird von Verbrecher-Konzernen wie Google subtil diktiert und hat u.a. mit einer Ideologie zu tun, die Schüler als Klienten und Lehrer als Tuttofare betrachtet.

Sa., 23.11.2024 - 18:51 Permalink
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Manfred Klotz So., 24.11.2024 - 06:54

Antwort auf von Simonetta Lucchi

Purtroppo un diploma conseguito dopo un percorso scolastico, scuola media o superiore che sia, non è assolutamente una prova generalmente valida delle capacità linguistiche. Quindi legare un certificato di padronanza della seconda lingua al diploma non è una soluzione, laddove l'idea del patentino non è quella di avere in mano un pezzo di carta, ma di attestare la capacità di comunicare correttamente in ENTRAMBE le lingue.

So., 24.11.2024 - 06:54 Permalink
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Simonetta Lucchi So., 24.11.2024 - 09:39

Antwort auf von Manfred Klotz

Le posso assicurare che nemmeno un patentino è una modalità di accertamento valida, soprattutto se data la nomea i candidati si presentano terrorizzati di perdere un posto di lavoro in un colloquio di venti minuti. Il patentino è un'invenzione locale che risale ormai a quarant' anni fa e andrebbe rivista. Se poi diciamo - e posso capire perché - che la scuola non garantisce la conoscenza della lingua dovremmo rivedere un intero sistema scolastico anche questo una nostra invenzione di quaranta anni fa. Sono d'accordo, andrebbe fatto. L'importante sarebbe per me non vedere più ragazzi brillanti dover lasciare questa provincia dopo la maturità perché non passano un esame di lingua. E che magari vengono bocciati, come casi recenti, sia in italiano che in tedesco.

So., 24.11.2024 - 09:39 Permalink
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Manfred Gasser So., 24.11.2024 - 10:25

Antwort auf von Simonetta Lucchi

Nessuno "deve" lasciare la provincia per non aver passato un'esame, o l'incapacita di parlare le due lingue del territorio, mica viene espulso dopo l'esame.
E i ragazzi brillanti, che non sono in grado di imparare due, tre lingue, sicuramente non hanno bisogno di un concorso pubblico per fare la loro strada.

So., 24.11.2024 - 10:25 Permalink
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Simonetta Lucchi So., 24.11.2024 - 12:14

Antwort auf von Manfred Gasser

Certo invece che succede e succede da molti anni. Non vogliamo vedere la realtà, e cioè che le persone nate qui con una buona formazione spesso devono andare via per questi motivi. In compenso importiamo personale da fuori provincia che rimane a tempo determinato causando un continuo ricambio che nuoce soprattutto in ambiti come la scuola e la sanità. Possiamo anche andare avanti così ma nessuno ci guadagna.

So., 24.11.2024 - 12:14 Permalink
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K V So., 24.11.2024 - 14:39

Antwort auf von Simonetta Lucchi

"In compenso importiamo personale da fuori provincia che rimane a tempo determinato causando un continuo ricambio che nuoce soprattutto in ambiti come la scuola e la sanità."

Für den Lehrberuf braucht es keinen Zweisprachigkeitsnachweis, da gibt es nur die Zulage aufs Gehalt. Ob man der Unterrichtssprache mächtig ist, überprüft das Schulamt selbst, falls man anderer Muttersprache ist.
Dass wegen der Prüfung einheimische Fachkräfte abwandern, halt ich für Ausnahmen und sicher nicht relevant. Der öffentliche Dienst ist vor allem aufgrund der schlechten Bezahlung unattraktiv geworden.

So., 24.11.2024 - 14:39 Permalink
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Simonetta Lucchi Sa., 23.11.2024 - 09:01

Teoricamente con la scuola media si otterrebbe l'ex C. Con le scuole secondarie superiori ex B. Ma cosa facciamo con le scuole paritetiche, vedi ladine, in cui teoricamente l'insegnamento dovrebbe essere paritario, quindi allo stesso livello delle scuole in lingua italiana e tedesca. I ragazzi madrelingua italiana nelle scuole italiane hanno livello di italiano ex B o ex A? Si direbbe, ex A. Quindi alle scuole paritetiche dovremmo dare ex A? Questa è una riflessione che andrebbe fatta indipendentemente da Patentini o altro. Perché ricordiamo che il Patentino valuta contemporaneamente le due - o tre col trilinguismo - lingue a differenza delle certificazioni degli enti esterni, che ne valutano solo una. Comunque, il Patentino non tiene conto della differenza ovvia di livello tra le due - o tre - lingue del candidato. E io mi continuo a chiedere come mai si tollerino modalità diverse di procedure per ottenere i Patentini a seconda del gruppo linguistico di appartenenza (vedi ladino).

Sa., 23.11.2024 - 09:01 Permalink
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Manfred Gasser Sa., 23.11.2024 - 15:16

Es gibt doch immer noch Wettbewerbe für öffentliche Stellen, oder? Wieso dann nicht einfach den Wettbewerb zwei-drei oder viersprachig machen, egal welcher Sprachgruppe die Teilnehmer angehören? Und dann wird nach Rangliste eingestellt. Dann braucht niemand mehr einen "patentino" oder eine Sprachgruppenzugehörigkeits-Erklärung.

Sa., 23.11.2024 - 15:16 Permalink
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Simonetta Lucchi Sa., 23.11.2024 - 16:07

Antwort auf von Manfred Gasser

Circa un anno fa o un po' di più si è proprio stabilito per legge che si possono sostenere i concorsi pubblici esclusivamente nella madrelingua ufficialmente dichiarata. Prima era possibile in alcuni casi semplicemente scegliere all'atto dell' iscrizione la lingua in cui si voleva sostenere il concorso. Un provvedimento grave passato nel silenzio assoluto. Sono d'accordo che sarebbe più sensato far fare semplicemente l'esame nella lingua preferita, ma anche in quel caso nella commissione d'esame si sarebbero comunque dovuti prevedere esperti di lingue e nella valutazione di queste.

Sa., 23.11.2024 - 16:07 Permalink
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Manfred Gasser Sa., 23.11.2024 - 17:33

Antwort auf von Simonetta Lucchi

Ich denke Sie haben mich falsch verstanden. Man sollte alles mehrsprachig machen, denn nur wer mehrsprachig ist, soll eine öffentliche Stelle bekommen. Was Sie hier als "episodio grave" bezeichnen, ist genau das Gegenteil von dem was ich vorschlage.P.S. Se ha problemi di comprendere bene il tedesco, posso scrivere anche in italiano.

Sa., 23.11.2024 - 17:33 Permalink
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Milo Tschurtsch So., 24.11.2024 - 13:31

Antwort auf von Ludwig Thoma

Wüsste jetzt nicht warum das eine das andere ausschließen muss. Mehrere Sprachen zu sprechen gehört heutzutage ja schon zur Allgemeinbildung.
Als Akademiker ! wird man wohl imstande sein den überschaubaren Wortschatz den man zu Berufszwecken braucht, nach und nach zu erlernen. Ein Arzt muss ja keine philosophischen Themen mit den Patienten diskutieren. Die rudimentären Kenntnisse das Krankheitsbild betreffend zu beherrschen wäre schon dem Respekt den Kranken gegenüber geschuldet.
Aber dass der Kunde (und das sind auch Patienten) schließlich König ist, das wissen offenbar nur die die sich um diese bemühen müssen. Man gehe in jeden beliebigen Touristenort am Mittelmeer und höre den Rezeptionisten und Kellnern zu. Da sieht bzw. hört und staunt man dass Deutsch wohl doch erlernbar ist.

So., 24.11.2024 - 13:31 Permalink
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Hartmuth Staffler So., 24.11.2024 - 17:34

Antwort auf von Ludwig Thoma

Es interessiert mich nicht, welche Sprache der Histologe spricht, der meine Gewebeproben untersucht, ohne mich je zu Gesicht zu bekommen. Wenn ich operiert werde, dann ist mir die Sprache des Chirurgen eher gleich, obwohl die perioperative Betreuung, für die nun einmal die sprachliche Kommunikation notwendig ist, mindestens gleicht wichtig wäre wie die Operationstechnik, aber dazu fehlt in der öffentlichen Sanität ohnehin die Zeit, so dass es beinahe unwichtig wird. Das Operationsergebnis wird dadurch allerdings sehr negativ beeinflusst, wie verschiedene Studien zeigen, die aber in Südtirol niemanden zu interessieren scheinen.. Ganz wichtig wird die sprachliche Kommunikation aber z.B. für Patienten der Psychiatrie oder der Psychologie, wo Arzt und Patient in der Lage sein sollten, sich zu verständigen.

So., 24.11.2024 - 17:34 Permalink
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Manfred Gasser Sa., 23.11.2024 - 19:15

Lei scrive: "Sono d'accordo che sarebbe più sensato far fare semplicemente l'esame nella lingua preferita,...".
Io scrivo:"Man sollte alles mehrsprachig machen, denn nur wer mehrsprachig ist, soll eine öffentliche Stelle bekommen."

Sa., 23.11.2024 - 19:15 Permalink
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Simonetta Lucchi Sa., 23.11.2024 - 19:52

Mi chiedo veramente per quale motivo si vuole fraintendere quello che dico. Mai ho detto che non si deve essere plurilingui, al contrario. Ho solo ragionato su come è meglio e più corretto certificare le competenze linguistiche. Sul fatto che le competenze comunque siano la prima cosa in una professione, mi dispiace, non cambio idea.

Sa., 23.11.2024 - 19:52 Permalink
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Martin Piger So., 24.11.2024 - 13:54

Cara Sig.a Lucchi, ho diversi tra amici e conoscenti di madrelingua italiana, che in tempi non preistorici hanno conseguito il diploma delle medie o della maturità. Nessuno di loro è in grado di sostenere un discorso in tedesco. Allora che facciamo? col diploma di maturità vogliamo dare conferma che ci sia una competenza che non c'è?

So., 24.11.2024 - 13:54 Permalink
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Hartmuth Staffler So., 24.11.2024 - 18:31

Ein Schulabschluss dokumentiert überhaut nichts. Selbst die angeblich so strenge Zweisprachigkeitsprüfung des Landes ist äußerst diskutabel. Ich habe sie vor einigen Jahren bestanden. Bei der schriftlichen Prüfung war es so, dass zwei Herren, die angeblich für die Korrektheit der Prüfung sorgen sollten, zwei Prüflingen, die von der deutschen Sprache wenig Ahnung hatten, die Übersetzung beinahe diktierten, und das noch dazu mit erheblichen Fehlern, weshalb ich mich einschaltete und meinte, wenn sie schon einsagen wollen, dann sollte es doch mindestens stimmen. Die betreffenden Prüflinge haben dann natürlich auch die mündliche Prüfung bestanden und sind auf die Südtiroler Bevölkerung losgelassen worden, mit Minimalkenntnissen der deutschen Sprache, aber mit einem Zweisprachigkeitsnachweis B und entsprechender Gehaltszulage, was ja der Zweck des Unternehmens war. Der Galateo will dieses Verfahren lediglich vereinfachen.

So., 24.11.2024 - 18:31 Permalink