Wirtschaft | Energia

“Sattelberg non è stata una vittoria di Pirro"

I Verdi altoatesini commentano la notizia che il parco eolico del Brennero, bocciato in Italia, forse verrà realizzato sul versante austriaco.

Ha suscitato scalpore l’articolo pubblicato su Salto a firma di Christoph Franceschini in cui si annuncia la beffa che starebbe per colpire ambientalisti ed abitanti del Brennero

In sintesi: il progetto del parco eolico sul Sattelberg bocciato dalla giustizia e amministrativa in Italia, verrebbe realizzato invece a breve a pochi metri di distanza in territorio austriaco dai ‘cugini nordtirolesi’. Sulla scia di uno studio che ‘consiglia’ - il danno oltre alla beffa - di piazzare addirittura il doppio delle pale eoliche originariamente previste nel progetto ‘italiano’.

La notizia ha provocato l’immediata reazione dei Verdi altoatesini, impegnati a spiegare per quale motivo la bocciatura del progetto altoatesino non sarebbe stata una vittoria di Pirro (cioè inutile), come scritto nell’articolo su Salto.

La consigliera provinciale Brigitte Foppa ha precisato di essere “a favore dell’energia eolica in quanto energia rinnovabile e di ritenere le pale persino esteticamente piacevoli”
I Verdi hanno però sollevato delle riserve nello specifico del progetto del parco eolico sul Sattelberg. 
Foppa ha innanzitutto affermato la 1) non necessità del parco, ricordando che “tuttora la provincia di Bolzano produce già il doppio dell’energia necessaria sul posto”. Ergo: “il progetto sul passo non aveva il carattere di ‘interesse pubblico’, ma era semplicemente business per un privato”

A darle manforte è intervenuto il collega Riccardo Dello Sbarba, ricordando che per Sattelberg 2) non si è trattato di una questione del ‘se’, ma piuttosto del “cosa, dove e come”
Insomma: dal punto di vista dei Verdi un parco eolico in quella posizione avrebbe avuto più svantaggi che vantaggi, nel necessario “bilanciamento dei diversi valori quali la rinnovabilità delle fonti d’energia, la protezione della natura, la tutela del paesaggio ed i diversi interessi economici in gioco”.
In più: l’ente pubblico (Provincia) avrebbe forzato la mano affinché il progetto venisse realizzato. Venendo meno al suo compito di promuovere, per l’appunto, “il bilanciamento tra i diversi valori”.

Dello Sbarba ha anche ricordato che, nella vicenda altoatesina del parco eolico di Sattelberg “la società civile ha fatto, ciascuno nel proprio ruolo, la sua parte".

“La WPP UNO (sinergia tra la WPP del gruppo Leitner e Azienda Energetica) aveva tutto il diritto di proporre il parco eolico nel quadro dello sviluppo delle energie rinnovabili. Le associazioni ambientaliste, il comune di Gries am Brenner e l'Alpenverein avevano tutto il diritto di presentare ricorso contro una procedura a dir poco contraddittoria.”

Un aspetto cruciale di tutta la vicenda a suo tempo fu la sconfessione da parte della (precedente) giunta provinciale, del parere negativo alla realizzazione del progetto espresso dalla commissione VIA (Valutazione Impatto Ambientale) della provincia stessa. Il ribaltamento del parere negativo della VIA - ricordano i Verdi - “venne successivamente annullato sia dal TAR che dal Consiglio di Stato”.

La vicenda, naturalmente, è tutt’altro che chiusa. In Nordtirolo con ogni probabilità sia i Verdi locali che il forte Alpenverein faranno sentire presto la loro voce. 

Intanto i Verdi altoatesini invitano i cittadini a dare un’occhiata ai dati - ancora una volta forniti dalla provincia - che dimostrano come in Alto Adige venga già prodotto il doppio dell’energia necessaria a livello locale.

A questo punto alcune domande sorgono spontanee. L’energia in più, così fortemente voluta non solo con le pale ma soprattutto con le centrali idroelettriche a livello locale, dove va a finire? Se viene venduta chi la compra? E, soprattutto, dei proventi ne beneficiano tutti oppure pochi ‘privilegiati’