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Chi vuol essere sindaco di Bolzano?

Si apre la sfida per il dopo-Caramaschi. La carta Gennaccaro per SVP e centrodestra, il piano Fattor con PD-Zanin-Team K, Andriollo — e i volti nuovi dalla società civile.
Rathaus Bozen, Municipio Bolzano
Foto: Seehauserfoto
  • Sullo scacchiere delle trattative per la nuova Giunta provinciale SVP-Freiheitliche-FdI-Lega-Civica c’è anche il futuro inquilino del Municipio a Bolzano. Il capoluogo, salvo sorprese, andrà al voto tra meno di un anno e mezzo, nella primavera 2025. Se il varo della Giunta di destra-centrodestra andrà a buon fine, sarà forte la tentazione di riproporre in Comune lo stesso schema della Provincia, sempre che il sindaco Renzo Caramaschi non riesca a presentarsi per un terzo mandato con il centrosinistra. È però bloccata al Senato la riforma delle Province che conteneva l’emendamento Durnwalder per blindare il limite dei tre mandati per i sindaci — già previsto in Alto Adige ma bocciato dalla Consulta nel caso della Sardegna. Per la nuova legge “se ne riparla dopo le Europee”, dicono da Roma. Un sindaco eletto in Sudtirolo per più di due mandati, dunque, sarebbe a forte rischio bocciatura da parte della Corte costituzionale.

  • L'assessore comunale e consigliere provinciale Angelo Gennaccaro (Civica): alle provinciali ha raccolto più di tremila preferenze. Foto: SALTO
  • We for Gennaccaro

    In questo scenario entra in gioco il mediano Angelo Gennaccaro. L’assessore comunale ha all’attivo già due candidature a sindaco con la sua lista autonoma “Io sto con Bolzano” e non ha mai fatto mistero del suo sogno di diventare primo cittadino. Se non dovesse entrare in Giunta provinciale, lasciando il posto a Christian Bianchi di Lega-Uniti, Gennaccaro potrebbe chiedere in cambio l’appoggio di SVP, Fratelli d’Italia e Lega per le comunali 2025. Nel frattempo diventerebbe vicepresidente del Consiglio provinciale, una carica istituzionale che lo metterebbe “al riparo” dagli eventuali scivoloni della futura Landesregierung. E, sempre nel caso “Genna” torni a Bolzano da primo cittadino, a subentrargli come primo dei non eletti in Consiglio provinciale ci sarebbe Nerio Zaccaria: il suo mandato da assessore a Merano scade proprio nel 2025 e l’orientamento politico di centrodestra lo rende ancora più organico alla nuova maggioranza provinciale. Entrerebbe in Landtag diventandone, con tutta probabilità, pure il presidente di turno.

  • L'assessore alla mobilità Stefano Fattor (PD): entrò per la prima volta in Giunta comunale con i Verdi, nel 2000. Foto: Comune di Bolzano
  • L’opzione Fattor “senza SVP”

    A quel punto, se dovesse compiersi la convergenza conservatrice su Gennaccaro di SVP e centrodestra (perlomeno al ballottaggio), la sconfitta del centrosinistra sarebbe quasi certa. Partito Democratico, Team K e Verdi dovrebbero giocoforza allearsi in una coalizione progressista, magari cercando di strappare al centrodestra il moderato Roberto Zanin (per ora al tavolo con FdI). È lo scenario di un governo cittadino senza SVP, “colpevole” di tenere in scacco la città con la gestione urbanistica di Luis Walcher. Uno scenario cui, secondo informazioni raccolte da SALTO, sta lavorando da mesi l’assessore comunale alla mobilità Stefano Fattor. Già sulla delicata vicenda dell’edificio in Via Visitazione, Zanin e Team K appoggiano il sì della Giunta Caramaschi. Dal canto suo, Fattor è l’unico esponente del PD uscito allo scoperto come candidato sindaco. L'implicita “discesa in campo” è avvenuta circa tre settimane fa, parlando d’emergenza casa al circolo dem di Oltrisarco — ma scatenando già i distinguo dei Verdi.

  • Il sindaco Renzo Caramaschi e l'assessore comunale Juri Andriollo (PD): insieme all'apertura del Lido di Bolzano. Foto: Comune di Bolzano
  • Andriollo rulez?

    Da sempre, soprattutto su mobilità, rifiuti e consumo del verde agricolo, è grande la distanza tra l’assessore democratico e i Verdi ed è perciò difficile immaginare che gli ecologisti lo appoggino come candidato unitario. Anche nel PD non tutti stanno con Fattor, anzi. Tolta buona parte degli ex DS (confluiti nella mozione a sostegno di Elly Schlein), restano fuori i bonacciniani. E a contendere la nomination a candidato sindaco c’è proprio il coordinatore della mozione Bonaccini, l’assessore al sociale Juri Andriollo. Le sue recenti dichiarazioni sugli edifici inutilizzati della Regione sono state interpretate come un attacco a Fattor (dopo il processo a favor di camera con a fianco Caramaschi e Alessandro Huber) e un posizionamento, da aspirante sindaco, nell’annoso dibattito sulla casa. Dando avvio alla campagna elettorale.

  • Il presidente dell'associazione Restart, Renato Sette: un possibile outsider tra gli aspiranti candidati a sindaco di Bolzano Foto: SALTO/Val.
  • I nomi alternativi

    Nel centrosinistra si fanno i nomi anche di Renato Sette, anima dell’associazione Restart e del percorso “39100BZ”, e di Monica Devilli, presidente della lega Coopbund e al momento unica donna nel totonomi. Sette ha recentemente risposto alle indiscrezioni sulla candidatura sostenendo che il laboratorio urbano 39100 è sì candidato, ma "a lavorare per la città”, escludendo implicazioni politiche — sebbene vi siano dei canali d’interlocuzione aperti con alcune forze del centrosinistra. L’idea di un candidato o una candidata della società civile per il dopo-Caramaschi, magari scelto attraverso delle primarie di coalizione, potrebbe tentare il centrosinistra. Premessa però è il passo indietro dei due contendenti Fattor e Andriollo, nonché il mettere assieme i cocci: la maggioranza che appoggia Caramaschi è spaccata su moltissimi temi, in primis sullo sviluppo urbano e le politiche abitative. Trovare una quadra non sarà facile.

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Massimo Mollica Fri, 12/15/2023 - 10:02

Come forse ho già scritto altre volte, a leggere certe sceneggiature di vicende locali, viene sempre meno la necessità di abbonarsi a Netflix.
Si parla di partiti e di politici come se vi fosse una forte partecipazione della società civile e soprattutto se si stesse dibattendo sui problemi e sulle necessità di una comunità.
E invece parliamo di partiti cartonati (incluso il PD di cui sono iscritto) fatti di 4 gatti e soprattutto sempre e solo delle stesse persone. Mi viene da ridere quando si legge la corrente Schlein o Bonaccini che poco hanno a che fare con la realtà autonomista della mia terra. E infatti
Si vuole creare un progetto SERIO su basi politiche per Bolzano Bozen? Allora si faccia una plenaria pubblica di tutte le forze e le persone progressiste che si riconoscono europeiste e autonomiste. Si inviti tutti, dai sindaci passati a quelli presenti. Anche forze che in passato erano opposte e poi hanno cambiato idea, anche le civiche. Ma soprattutto la società civile, tutte le categorie. Si devono ascoltare tutti, tutti devono parlare. E poi tutti devono scegliere facendo una conta.
Se si riprende a fare politica vera e serie, allora le prospettive descritte in questo articolo, dove i giochi sembrano già fatti, vengono meno. Semplicemente perché la gente torna a votare, torna a credere in un mondo migliore. Bisogna tornare a sperare!
Se questo però non è stato fatto fin'ora comunque credo purtroppo che non verrà fatto in futuro.
E allora dovremo aspettare una nuova generazione, che terminerà questo nuovo medio evo.

Fri, 12/15/2023 - 10:02 Permalink