Politik | Nuova Giunta

“WOW”, ottimo inizio

Oggi la prima seduta di Giunta. Galateo (FdI) smentisce la linea Vettorato e apre alle nomine nella paritetica che autorizzerebbe “l'espulsione” di bambini italiani dalle scuole tedesche.
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Foto: Fabio Bruccoleri
  • Prima seduta della nuova Giunta provinciale dopo la difficile giornata di ieri in Landtag. Nel caso di oggi, però, un inizio "proficuo" dei lavori: la riunione è stata dedicata ad aspetti organizzativi e all’approvazione di delibere urgenti di carattere tecnico-amministrativo, ha spiegato Arno Kompatscher. Martedì prossimo la Giunta si riunirà per tutta la giornata in una “Klausur”, ovvero una seduta straordinaria (e senza delibere) per stabilire i temi e le priorità dei prossimi mesi. “Tutti vogliono partire. Parleremo della strategia sulla sostenibilità o di eventuali modifiche. Oltre alle altre incombenze, c’è da trovare un modus operandi per il lavoro condiviso della nuova Giunta”.

  • Caos a cinque

    L'avvio in Consiglio provinciale “certamente è stato disdicevole, tutte le nomine erano state concordate in maggioranza e non deve più succedere che gli accordi presi poi non vengano rispettati”, ha sottolineato il Landeshauptmann. Dopo il richiamo all’ordine “si è ritrovata la compattezza a 19, addirittura a 20”. “È una maggioranza a cinque partiti, bisogna condividere bene le questioni. Siamo appena alla partenza, dopo un percorso travagliato, inedito e con una maggiore complessità. Sui contenuti, ci è stato detto poco che abbiamo un programma troppo liberale o troppo statalista, delle due l’una. È un buon programma, una buona squadra, siamo pronti a partire — ma partiamo”.

    Tra le delibere approvate oggi, la modifica del Piano urbanistico di Anterselva in Val Pusteria per la realizzazione di due rotonde da costruire agli incroci, cofinanziati con fondi delle Olimpiadi di Milano-Cortina. Si è parlato anche della prima variazione di bilancio: per Kompatscher “l’accordo con il ministro Giorgetti sulla compartecipazione alle accise, ci consente di iscrivere 500 milioni in più a bilancio e perciò di prevedere risorse in gran parte per l’attività ordinaria e una parte alla contrattazione collettiva dei salari, ad esempio un nuovo contratto stralcio per l’intercomparto”.

  • Cambio di rotta sulla paritetica

    Parola anche al neo assessore alla scuola e cultura italiana, nonché vicepresidente della Provincia Marco Galateo (Fratelli d’Italia). “La prima parola che mi viene da dire è WOW. Come abbiamo festeggiato ieri? Con un bel plico di delibere. La più importante è lo sblocco della graduatoria per l’assunzione di insegnanti delle scuole di lingue italiana, chi già possiede i 24 CFU entra al lavoro e non viene scavalcato da nuovi ingressi in graduatoria”, sorride l'assessore.

    “Scuola bilingue sì, ma all’interno della scuola italiana”

  • Foto: Seehauserfoto
  • E, a proposito di scuola, si parla anche di bilinguismo: sulla nomina di membri italiani nella commissione paritetica — che aprirebbe la strada alle “espulsioni” di bambini di lingua italiana dalle scuole tedesche — Galateo apre uno spiraglio, in discontinuità con il predecessore Giuliano Vettorato (Lega) che si oppose strenuamente a tale nomina. “Non sono contrario a prescindere alla nomina della parte italiana, ma ci sarà impegno affinché nella prossima manovra vi sia un aumento dello stanziamento finanziario alla scuola italiana” spiega il neo-assessore, quindi “sulla nomina possiamo anche ragionarci dopo le modifiche al bilancio”. Bisogna andare incontro a chi vuole essere tutelato nell’apprendimento della madrelingua tedesca, sottolinea Galateo, “e ciascuna scuola ha le proprie peculiarità. I tre gruppi linguistici hanno esigenze diverse”. “Scuola bilingue sì, ma all’interno della scuola italiana, magari col rafforzamento di una scuola internazionale. Ma servono maggiori risorse”, ribadisce il vicepresidente della Provincia, secondo cui “uno dei cardini della coalizione è il collegamento con Roma. Perciò oggi sarà al NOI di Bolzano il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso”.

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Alberto Stenico Fr., 02.02.2024 - 15:00

Perché usare un'espressione come "espulsione" di bambini italiani? Da quello che ho capito io, si tratta di "verifiche preliminari" alla iscrizione, una cosa diversa da un'espulsione Le parole contano e a volte possono creare, anche se involontariamente, danni gravi.

Fr., 02.02.2024 - 15:00 Permalink
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Alberto Stenico Fr., 02.02.2024 - 15:19

espulsióne s. f. [dal lat. expulsio -onis, der. di expellĕre «espellere», part. pass. expulsus]. – 1. L’atto, il fatto di espellere o di essere espulso; allontanamento d’autorità o con la forza da un luogo, da un ambiente, in genere come misura disciplinare: e. dalla scuola o dall’aula, da una comunità, da un partito; e. degli stranieri, provvedimento amministrativo disposto dal ministro dell’Interno, per motivi di sicurezza o di ordine pubblico, o dal prefetto nei confronti di stranieri clandestini o socialmente pericolosi; anche misura di sicurezza applicata dal giudice penale nei confronti degli stranieri socialmente pericolosi condannati per gravi delitti; negli sport a squadre, e. di un giocatore dal campo, decretata dall’arbitro per gravi infrazioni al regolamento di gioco: può essere, secondo i tipi di sport, a tempo determinato (alcuni minuti), o indeterminato (per es., fino alla segnatura di una rete), o per tutta la durata della partita. 2. In senso più materiale, l’atto di emettere, di mandare fuori: e. del bossolo, nelle armi da fuoco; anche dall’organismo: l’e. delle feci, del catarro; e. del feto, nel parto.

Fr., 02.02.2024 - 15:19 Permalink
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Luca Marcon Sa., 03.02.2024 - 10:58

Sono l'ultimo a voler difendere l'autore del pezzo. Parafrasando chi di propaganda se ne intendeva, «Ogni qualvolta leggo la parola "Sudtirolo" metto mano alla patta».
Ma qui si esagera. Nemmeno Orwell nei suoi momenti più cupi - e in "1984" ce ne sono diversi - avrebbe immaginato un luogo della modernità nel quale sarebbero stati addirittura gli stessi lettori a rimbrottare un giornalista per l'uso di un termine non previsto dalla "neolingua".
In ogni caso, questo articolo rimanda ad un altro - scritto dallo stesso direttore di salto - nel quale si può leggere (a partire dal titolo) frasi come:

«Sì ai colloqui, ma niente espulsioni»
«Non passa la "linea durissima"»
«non aver calcato la mano sulle “misure legali”»
«ad espulsioni o alla "commissione paritetica per le epurazioni"»
«un argine alla presenza di bimbi italiani»
« "ricacciamo i bimbi italiani di genitori che si rifiutano di imparare il tedesco nelle scuole italiane"»
«che – d’imperio – può decretare le espulsioni, su richiesta di intervento della dirigente.»
«la misura legale sia appunto il ricorso alla Commissione epuratrice»
«Per Giuliano Vettorato invece la nuova frase esclude le espulsioni?»

Direi che questi novelli catoni avrebbero dovuto, prima di tutto e se proprio, manifestare le loro "perplessità" lì.

Sa., 03.02.2024 - 10:58 Permalink
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Evelin Grenier Sa., 03.02.2024 - 18:18

"Bisogna andare incontro a chi vuole essere tutelato nell’apprendimento della madrelingua tedesca, sottolinea Galateo, “e ciascuna scuola ha le proprie peculiarità. I tre gruppi linguistici hanno esigenze diverse”. “Scuola bilingue sì, ma all’interno della scuola italiana,

Faccio i miei complimenti al Sig. Galateo, perché dimostra (almeno su questo argomento) di avere una posizione di buon senso.

Sa., 03.02.2024 - 18:18 Permalink
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Salto User
nobody Sa., 03.02.2024 - 21:08

Es betrifft beide Schulen. Vielleicht sollte man probeweise einen bilingualen Unterricht für Interessierte ausprobieren. Bin dennoch überzeugt, dass muttersprachlicher Unterricht besser ist, aber genauso wäre der Zweitsprachenunterricht so zu organisieren, dass möglichst alle ein Minimum an Sprachkenntnissen erwerben (über Leistungsgruppen, erhöhte Stundenzahl, Sommerschule - was auch immer).

Sa., 03.02.2024 - 21:08 Permalink
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Simonetta Lucchi So., 04.02.2024 - 11:29

Articolo un po' confuso su una materia confusa - mi scusi l'autore, ma in questa situazione, chi non si confonderebbe? Ma oltre alla confusione di commissioni paritetiche, indirizzi in scuole italiane o tedesche, concorsi - tasto dolente - e esami linguistici, si potrebbe semplicemente dire che tutto questo è solo questione di riserve, fondi e posti di lavoro? Allora da qui per favore partiamo, lasciando in santa pace alunni e didattica. L'espulsione di vari individui a vario titolo nelle scuole locali c'è già "de facto" da tempo: vogliamo andare avanti così, o vogliamo una scuola di qualità? In ogni caso, "espellere", quindi, negare l'iscrizione, a bambini in tenera età, è un delitto. Mi si perdoni, anche qui, l'espressione.

So., 04.02.2024 - 11:29 Permalink
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Josef Fulterer So., 04.02.2024 - 15:46

Die Ladiner führen bereits seit dem 2. Weltkrieg vor, wie man mehr-sprachigigen Unterricht vernünftig organisieren kann.
Verräumt endlich die 3 mehr als überflüssigen eifersüchtelnden Schul-Landesräte, samt den genau so überflüssigen Schulämtern!

So., 04.02.2024 - 15:46 Permalink